SETTORE UTILITY - Francia: grandeur anche nell'idrogeno verde con un piano da 30 miliardi

FATTO
L'indice Stoxx del settore Utility guadagna lo 0,7% ed è il migliore di oggi. Resta l'unico in rosso da inizio anno con una perdita del 4,5%. L'indice Stoxx nello stesso periodo è salito del 14,50%.  

Tra i migliori di oggi c'è il colosso francese EDF +2,5%. La Francia vuole essere leader nell'idrogeno verde entro il 2030 e costruire nuovi reattori nucleari più piccoli nel quadro di un piano di investimenti da 30 miliardi di euro che punta a promuovere i campioni industriali e l'innovazione. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron.

Parlando a sei mesi dalle elezioni presidenziali, Macron ha detto che la road map, nota come "Francia 2030" assicurerà una massiccia decarbonizzazione dell'industria francese e riporterà vicino a casa l'innovazione e la produzione in aree chiave, dalle auto alla biomedicina e all'energia.

Delineando alcuni degli obiettivi del piano, Macron ha detto che entro il 2030 la Francia costruirà un aereo a basse emissioni di carbonio, un piccolo reattore modulare e due megafabbriche per la produzione di idrogeno verde. Parigi produrrà anche un gran numero di veicoli elettrici, ha aggiunto. "Dobbiamo combattere la battaglia dell'innovazione e quella dell'industrializzazione contemporaneamente", ha detto Macron ad un gruppo di imprenditori, aggiungendo "Ci serve un paese che produca di più".

Macron ha dichiarato che il piano garantirà a start-up piccole e agili un ruolo chiave nel futuro industriale francese, al fianco dei grandi nomi storici.

Sotto il profilo dei fondamentali, siamo di fronte a uno dei settori con i multipli più attraenti: il P/E medio del settore Stoxx Utility stimato dagli analisti raccolti da Bloomberg è intorno a 18,4x. Al contrario, il ritorno previsto in termini di dividendo è tra i più elevati: Dividend/Yield 4,40%. Enel ha una cedola prevista intorno al 5,30% sui prezzi attuali.

EFFETTO
Quadro grafico settore Utility europeo. 

La violenta caduta dal picco di quest'anno si spiega in parte con la prospettiva di un costo del denaro più alto (che penalizza teoricamente le aziende super-indebitate del settore) e in parte con la preoccupazione di provvedimenti da parte dei governi europei analoghi a quelli decisi da Madrid. 

L'indice Stoxx Utility è tra i pochi, forse l'unico, a non essere ancora riuscito a tornare sopra i livelli del marzo 2020, sfiorati in un paio di occasioni nel periodo successivo. 

La prima resistenza è verso la media mobile indicata in rosso, passante oggi intorno ai 380 punti, mentre l'ostacolo più importante è collocato nella fascia 400-420 punti, in prossimità dei massimi toccati nel 2020 e a inizio 2021. Oltre tale livello si punterà al record storico del 2007 in area 563 punti (upside potenziale +50%). 

Verso il basso, la soglia discriminante è in area 360 punti, a ridosso della media mobile evidenziata in verde, che non a caso ha frenato la discesa e sta provando ad avviare una reazione. 

Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi. Si suggerisce pertanto di sfruttare la debolezza attuale per acquistare utility europee in ottica di diversificazione. Incrementare sopra 380 punti per target 420 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 355 punti.


Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti. 

Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:

SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07 

Da inizio anno -3,0%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al primo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.



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