MONCLER: per Goldman Sachs la prosperità del titolo è finita

Ieri Moncler ha toccato il massimo della storia a 68,5 euro, un traguardo raggiunto con rialzo del 36% da inizio anno.

C’è altro spazio per l’apprezzamento?

Goldman Sachs dice un no perentorio e consiglia di vendere: il giudizio è secco, Sell. La presa di posizione non è del tutto inaspettata, perché la banca d’affari non aveva mai puntato sulla società del lusso guidata dal ceo Remo Ruffini, il precedente giudizio era Neutral con target price a 60,5 euro, il nuovo target è 61 euro.

Gli analisti che firmano la nota, Louise Singlehurst e Karina Shooter, la prendono alla larga e avvertono che l’industria del lusso l’anno prossimo crescerà un po’ meno di quel che si aspettavano qualche mese fa: il giro d’affari globale è stimato in crescita del 9%, da +13,5%.

Nel 2023 una nuova frenata a +8%, da +11%. Le ragioni della revisione sono principalmente in Cina, che resta il “principale motore della crescita globale”, ma dovrà adeguarsi nei prossimi mesi al nuovo paradigma sui consumi anticipato in termini generali dallo stesso presidente Xi Jinping: “Prosperità condivisa”. Detto in altri termini, meno disuguaglianze e più equità. 

Per i consumi, soprattutto quelli di genere di lusso, meno esagerazioni e moderazione.

Le due analiste si aspettano che le assunzioni generali del nuovo piano quinquennale, possano tradursi in un peggioramento del quadro normativo.

Da sola, la Cina, vale il 38% del consumo mondiale di prodotti di lusso, nonostante i compratori locali accettino prezzi medi del 35% più alti di quelli del resto del mondo. Non è un caso che prima della pandemia, i turisti cinesi prendessero d’assalto le boutique dell’alta moda di via Montenapoleone e dintorni: la stessa borsetta o le stesse scarpe, in Italia ed in Europa costano parecchio meno.

Il taglio alle stime di crescita a livello globale, porta Goldman Sachs a bocciare Hermes e Moncler, mentre restano giudizi positivi per LVMH, Richemont, Kering, Prada e Burberry.

La società italiana conosciuta soprattutto per i piumini piace molto a Singlehurst ed a Shooter, ma siccome tutto ha un prezzo, a loro pare che oltre 60 euro per azione la fenomenale forza del marchio ed il successo di vendite che potrebbe accompagnare il periodo dei giochi olimpici a Pechino sia più prezzato.

Graficamente, dai minimi di fine 2014 a 10 euro il movimento ascendente ha raggiunto quota 42,55 euro nel 2018. Successivamente, i prezzi hanno consolidato per circa 3 anni nella banda 25-43 euro prima di riprendere a spingere raggiungendo l'ultimo record storico a 68,56 euro l'8 novembre. 

A questi prezzi, l’analisi tecnica di Websim non ritiene interessante l’acquisto del titolo.

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