INVESTIMENTI: tutto pronto per i certificati a gestione attiva

Il ponte tra risparmio gestito e risparmio amministrato sta per essere ultimato anche in Italia. Il cantiere iniziato diciotto mesi presso BNP Paribas sta  per consegnare l’opera, una piattaforma tecnologica in grado di emettere in tempi rapidissimi i certificate a gestione attiva (Actively Managed Certificate, ACM).

Diffusi già nei mercati del Nord Europa e molto apprezzati soprattutto in Svizzera, questi strumenti ibridi mettono insieme i vantaggi di fondo d’investimento e dei certificati.

In più, grazie alla possibilità di cambiare in corso d’opera i sottostanti ed i parametri, gli ACM sono ultra flessibili: gli improvvisi mutamenti di scenario di mercato, sempre più rapidi negli ultimi anni, possono essere accompagnati da immediati adeguamenti del profilo. 

Si è parlato di questa nuova opzione d’investimento nel corso di una presentazione tenutasi oggi all’ultimo piano della Torre Diamante di Piazza Lina Bo Bardi a Milano.

Dopo i saluti del capo della divisione Mercati Globali Europa, Stefano Sbranchella, a presentare le potenzialità del nuovo servizio è stato l’Head of Distribution Italia, Andrea Magnani.

Le possibilità di realizzazione e composizione messe a disposizione dal gruppo parigino sono innumerevoli. Solo per restare in ambito equity, si può scegliere tra 5.000 società quotate, comprese quelle del listino cinese. Ci sono poi ETF, bond, indici azionari, valute, credit default swap ed altro ancora. 

Già questo permette migliaia di combinazioni di sottostante, ma in più, c’è la possibilità di cambiare, anche centinaia di volte, la composizione del basket, il tutto, nel giro di poche ore.

Roberta Bertorelli, Structuring QIS Transversal, è entrata nei meccanismi di funzionamento della piattaforma, spiegando quel che BNP Paribas è in grado di fornire in termini di esecuzione dei trading, di gestione delle comunicazioni obbligatorie e possibilità dei reshuffle.

Degli aspetti legali e regolamentari ha parlato il capo dell’area legal della banca, Dario Savoia. Gli AMC, per moltissimi aspetti dei gemelli dei fondi d’investimento, si distinguono per il trattamento fiscale delle plusvalenze, oltre che per la presenza del rischio emittente.

Detto in altro modo, essendoci un patrimonio segregato, nel caso del fondo il sottoscrittore è protetto in caso di default dell’emittente. Nel caso del certificate invece, va incontro ad una perdita.

Il tema fiscale è sicuramente un plus importante poiché,fondi ed ETF generano plusvalenze che vengono classificate come redditi diversi e come tali non sono compensabili con minusvalenze presenti in portafoglio. Al contrario, i certificati generano redditi diversi anche per le plusvalenze e sono quindi compensabili con minus pregresse.

Savoia ha spiegato che il quadro normativo in Italia non è del tutto definito, ma nei diciotto mesi di cantiere ci sono state analisi del contesto europeo e confronti con le autorità di controllo tali da poter affermare che le regole, soprattutto per quel che riguarda il trattamento fiscale, non dovrebbero cambiare.

A conclusione della fase delle domande e delle risposte, Magnani ha sintetizzato così l’iniziativa: “BNP Paribas vi mette a disposizione la macchina, il pilota è il gestore del prodotto”.

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