Intervista all'esperto: Luca Censoplano

L’arrivo dell’Orso in borsa si è accompagnato quest’anno al risveglio dell’inflazione: nello sconquasso generale innescato dal balzo del materie prime e dalla stretta monetaria delle banche centrali, gli italiani che affidano i loro risparmi agli esperti certificati della consulenza finanziaria, non si sono lasciati prendere dal panico. "In questa difficilissima prima parte del 2022 ho visto la tranquillità di chi ragiona", dice a websim.it Luca Censoplano, wealth advisor di base a Torino. 

Nel primo semestre, giusto per dare un’indicazione sommaria della brutale correzione dei listini, il super indice delle borse mondiali MSCI World ha perso il 21%: aree geografiche sulle quali diversificare per proteggersi non ce ne sono state. Ancora peggio è andata a quelli che si sono rifugiati sul presunto "free risk". Il future del Bund a dieci anni è andato giù come poche volte si è visto nella storia, -14%. 

Censoplano riferisce che in un contesto difficilissimo, nella prima parte dell’anno, i deflussi sono stati pressocché inesistenti e anzi, alcuni investitori hanno conferito nuovi risparmi, cogliendo le attuali opportunità di prezzo. "C’è stata tenuta, perché c’è più informazione, e  perché negli ultimi trent’anni, da quando esiste l’albo dei consulenti finanziari, abbiamo lavorato bene nella comunicazione al cliente".

I risparmiatori italiani, così come quelli europei ed americani, si sono ritrovati in questi mesi anche a dover fare i conti con un soggetto da tempo assente: l’inflazione. “Abbiamo cercato di far capire ai clienti con liquidità sui conti, che l’erosione del patrimonio, oggi è molto meno sopportabile rispetto ai tassi a zero dello scorso anno”, spiega il consulente.

Nel passato, la caduta dei mercati finanziari ha spinto i risparmiatori verso il mattone, ritenuto capace di sopportare qualsiasi peggioramento dello scenario. Censoplano dice: "Storicamente é stato così, ma oggi, a parte Milano e le grandi città dell’Europa, non vedo nel Real Estate un trend di crescita: in Italia c’è un grande numero di case intestate a persone che prima o dopo le lasceranno ad un familiare, che, a differenza di un tempo, vive giá in una casa di proprietà".

L’osservazione di carattere demografico sul patrimonio immobiliare, può riguardare, secondo Censoplano anche al mondo dei consulenti finanziari. "Entro i prossimi dieci anni il 40% dei consulenti finanziari, oggi attivi, saranno in pensione. Questo significa che è già in atto un importante ricambio generazionale in una professione nella quale, in parallelo stiamo assistendo all’affermarsi di tecnologie e software sempre più sofisticati, creati appositamente per creare, efficientare e gestire portafogli". 

L’esperto dice di essere da sempre un alleato dei nuovi strumenti tecnologi ed un sostenitore dell’innovazione, ma continuerá la relazione umana. "Mi aspetto, per il futuro, che il modello del singolo professionista “standing alone”, lascerà il posto a quello dello studio associato all’interno del quale il consulente stesso sarà un tassello di un quadro più ampio, dove troveranno posto l’avvocato, il commercialista, l’agente immobiliare, il notaio e l’architetto".

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