ESG - COP27: tutti d'accordo, il conto sul clima lo paga lo Banca Mondiale

FATTO
Chi pagherà il conto dei colossali investimenti richiesti dalla lotta all’aumento delle temperature terrestri?

Anche se ieri alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP27 è stata la giornata dedicata alla finanza verde, è poco probabile che siano le aziende private, comprese quelle della finanza, a farse carico in modo importante. In passato il settore non ha brillato, visto che nel 2020, degli 83 miliardi di dollari stanziati per il clima, il 98% arrivava dal pubblico.

Nel corso del 2021, anche per effetto delle decisioni prese a Glasgow, c’è stata una forte mobilitazione, 450 soggetti, che rappresenta 130.000 miliardi di dollari di masse in gestione, hanno detto di volersi impegnare. Ma negli Stati Uniti buona parte dello schieramento repubblicano sta dicendo che le banche private non dovrebbero essere coinvolte troppo su questo tema, per cui, come segnala Marie Lassegnore, CFA, Head of Sustainable Investments, a La Française AM, “Il mercato teme che l’alleanza  sul clima si possa rompere se le banche statunitensi dovessero ritirarsi, sulla base del fatto che gli impegni Net Zero comportano rischi di responsabilità che oggi potrebbero essere considerati troppo elevati”.

Probabilmente non saranno neanche i singoli Stati ad occuparsi direttamente dei costi. I governi sono troppo distratti in questo momento della crisi energetica scatenatasi soprattutto in Europa a causa del conflitto Russia-Ucraina. Gli Stati Uniti devono affrontare i cento miliardi di dollari di danni provocati dall’urgano Ian, il secondo più costoso della storia. La Cina, per ripicca alla visita di Nancy Pelosi a Taiwan, ha sospeso la collaborazione con gli Stati Uniti sui temi dell’ambiente e del clima, per cui, a Sharm el Sheikh, non si dovrebbe vedere le prime due economie del pianeta lavorare in coppia, come invece avvenne a Glasgow. 

A farsi carico della spesa, perlomeno di buona parte di quella che riguarda i risarcimenti richiesti dai paesi in via sviluppo, dovrebbero essere le istituzioni globali come la Banca Mondiale o il Fondo Monetario Internazionale. I due soggetti erano stati creati subito dopo la Seconda Guerra Mondiale per aiutare finanziariamente la ricostruzione ed alleviare la povertà estrema nella quale si trovavano molte zone dell’Europa. 

Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici sta prendendo piede la proposta di una revisione del mandato che permetta alle due istituzioni finanziarie di impegnarsi su quella che rischia di essere una nuova calamità globale. A farne le spese, pur non avendo contribuito in modo rilevante alla causa, sono le nazioni più arretrate, quelle che a Sharm el Sheikh si stanno facendo sentire di più. 

La direttrice generale della Banca Mondiale, Kristalina Georgieva, ha detto in un’intervista rilasciata proprio a margine della conferenza, di essere a favore dell’Iniziativa di Bridgetown, il pacchetto di misure chiesto, a nome di molte nazioni povere, dal primo ministro delle Barbados, Mia Mottley.

Il tema non era nemmeno all’ordine del giorno, ma nelle ultime ore ha ricevuto il sostegno di una parte importante dei presenti ai lavori, tra cui, l’inviato della Casa Bianca, John Kerry.

EFFETTO
Per investire sulle borse sviluppate in modo innovativo con un approccio socialmente responsabile Credit Suisse ha reso disponibili i seguenti strumenti, che individuano le società con gli standard ESG più elevati e le società che dimostrano capacità di migliorare il proprio profilo di sostenibilità nel tempo: 

ETF Csif (Ie) Msci World ESG Leaders Minimum Volatility Blue Ucits
Isin: IE00BMDX0M10
Da inizio 2022: -4,60% 
L'ETF replica l'andamento dell'indice MSCI World ESG Leaders Minimum Volatility, che a sua replica la performance di aziende dei mercati sviluppati a livello mondiale, ottimizzata secondo bassa volatilità e criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). Commissioni totali annue (TER) 0,25%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. I primi tre titoli sono: Vertex Pharma 1,90%, MC Donald's  1,70%, Pepsico 1,70%. Leggi il documento KID.   

ETF Csif (Ie) Msci World Esg Leaders Blue Ucits - BH (Euro Hedged)
Isin: IE00BKKFT300
Da inizio 2022: -21,40%
L'ETF replica l'andamento dell'indice MSCI World ESG Leaders (EUR Hedged), che a sua volta replica la performance delle società di Paesi sviluppati a grande e media capitalizzazione. Per essere incluse nell'indice, le società devono dimostrare di avere forti risultati orientati all'ambiente, al sociale e alla governance, al confronto con i propri concorrenti. Società attive nei settori alcol, gioco d'azzardo, armi, tabacco ed energia nucleare sono escluse dall'indice. Prevista la copertura valutaria in Euro (EURO). Commissioni totali annue (TER) 0,18%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione e quotazione EURO. I primi tre titoli sono: Microsoft 7,40%, Alphabet 5%, Tesla 2,70%. Leggi il documento KID.   

ETF CSIF (IE) MSCI USA TECH 125 ESG Universal Blue Ucits
Isin: IE000YKE1AQ5
Quotato da Aprile 2022. Negli ultimi 3 mesi: -15,70%
Quotato su Borsa Italiana. Grazie alla considerazione sistematica degli aspetti ESG nella costruzione del portafoglio, l’ETF è classificato in linea con l’art. 8 ai sensi della normativa SFDR, costituendo un building block prezioso per gli investitori che desiderano allocare sui trend secolari dell’innovazione tecnologica con un occhio alla sostenibilità. Commissioni totali annue (TER) 0,18%. Replica fisica. Utilizza una struttura ETF di tipo irlandese, ovvero beneficia di un’imposta preventiva statunitense ridotta (15% anziché 30%).  Valuta di denominazione USD. Non distribuisce dividendi (reinvestiti). Leggi il documento KID.

ETF CSIF (IE) MSCI USA Small Cap ESG Leaders Blue Ucits
Isin: IE00BMDX0L03 (USSMC.MI)
Da inizio 2022: -6,0%.
L’ETF comprende circa 700 azioni, che si ispirano all’indice di riferimento MSCI USA Small Cap ESG Leaders. A sua volta, l'indice replica i titoli azionari americani a bassa capitalizzazione filtrati a seconda dei criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione Euro. Le commissioni di gestione (TER) sono pari allo 0,25% annuo. Non distribuisce dividendo. Leggi il documento KID. 

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