ESG - BlackRock crede sempre di più nella transizione energetica

FATTO
L'amministratore delegato di BlackRock , Larry Fink, ha avvertito che le imprese perderanno il treno se non si convinceranno ad abbracciare pienamente uno stile di business sostenibile, rispondendo così alle critiche di chi considera che il rispetto delle pratiche ambientali nelle scelte di investimento sia più che altro una consuetudine "politically correct".

BlackRock è la più grande società di investimento nel mondo con sede a New York. Gestisce un patrimonio totale di quasi 10 000 miliardi di dollari ed è stato uno dei principali motori del boom degli investimenti sostenibili: ad oggi il suo portafoglio
include 509 miliardi di dollari in asset sostenibili, più del doppio dell'importo di un anno fa.

Man mano che BlackRock è cresciuta, la battaglia di Fink per l'ambiente è diventata sempre più schietta, attirando a volte gli strali dei politici. Alcuni Stati degli Stati Uniti hanno dichiarato che non faranno affari con asset manager che, ad esempio, evitano di investire nel petrolio e nel gas. Al contrario, i progressisti si lamentano del fatto che BlackRock e altri asset manager non stanno facendo abbastanza, usando appieno il loro potere finanziario, per accelerare la transizione energetica. 

Nella Lettera di quest'anno Fink ha difeso il suo approccio. “Ci concentriamo sulla sostenibilità non perché siamo ambientalisti, ma perché siamo capitalisti e fiduciari per i nostri clienti”. Fink, 69 anni, ha affermato che le aziende che non si allontanano dai rischi legati al carbonio resteranno indietro, perchè miliardi di dollari affluiscono in direzione delle tecnologie per combattere il cambiamento climatico.

“Ogni azienda e ogni settore saranno trasformati dalla transizione verso un mondo a "emissioni zero", ha scritto. 

“I prossimi 1.000 unicorni non saranno motori di ricerca o società di social media, saranno innovatori sostenibili, startup che aiutano il mondo che si decarbonizza”. 

EFFETTO
Il tema ESG è sempre più dominante ed è impensabile non tenerne conto nei processi decisionali che riguardano le scelte di portafoglio. 

I due ETF seguenti di Franklin Templeton, acquistabili su Borsa italiana, di tipo azionario, sono allineati agli obiettivi di de-carbonizzazione previsti dall’accordo globale sul clima firmato a Parigi alla fine del 2015. 

Finora i benchmark a basse emissioni di carbonio si sono concentrati principalmente sulla riduzione o sull’esclusione dei combustibili fossili, con valutazioni del rischio basate sulle emissioni storiche di CO2. La filosofia dei benchmark climatici UE è diversa, in quanto mira non solo a valutare un’azienda sulla base della sua impronta di carbonio (approccio retrospettivo) ma anche a identificare potenziali opportunità di crescita attraverso un’analisi di scenario basata su nuove serie di dati ambientali e scientifici innovativi (approccio prospettico). 

Gli ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned ClimateFranklin S&P 500 Paris Aligned Climate forniscono agli investitori italiani un'esposizione azionaria "core" diversificata, sui mercati europeo e statunitense, sostenibile e a basso costo (0,15% su base annua), coerente con la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Con queste scelte, si contribuisce a trasformare la nostra economia in un sistema più verde e circolare. In dettaglio:

ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBY6
Da inizio anno -1,70%
Punta a replicare (benchmark) l'indice STOXX Europe Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco meno del 30% del totale. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Euro. Leggi il documento KID:

 

ETF Franklin S&P 500 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBZ72 
Da inizio anno -4,50%.
Punta a replicare l'indice S&P500 Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco più del 30%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Leggi il documento KID:

  

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