EMAK +2,2% Consolida il business, +10% dei ricavi nel primo semestre

Emak , società a capo di uno dei maggiori gruppi a livello globale nei settori dell’outdoor power equipment e del water jetting, ha chiuso il primo semestre con ricavi consolidati pari a 368,2 milioni, +10,6% su base annua. 

L’incremento deriva dalla crescita organica per il 7,7%, dall’effetto dei cambi di traduzione per il 2,2% e dalla variazione dell’area di consolidamento per lo 0,7%. 

La crescita del primo trimestre è proseguita anche nel secondo, nonostante il difficile contesto esterno e l’assenza di precipitazioni, che ha inciso pesantemente sulle vendite di macchine e di ricambi e accessori. 

L’EBITDA rettificato è stato pari a 54 milioni (14,7% dei ricavi) rispetto ai 53,7 milioni dello stesso periodo 2021 (16,1% dei ricavi).

L’utile operativo è stato pari a 41,2 milioni, contro la cifra 42,2 milioni del primo semestre 2021. Il risultato riflette i maggiori ammortamenti effettuati rispetto ai primi 6 mesi del 2021. 

L’utile netto ammonta a 31,7 milioni, contro i 31,6 milioni della prima metà del 2021. 

La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 192,8 milioni rispetto ai 125,2 milioni al 30 giugno 2021 e ai 144,3 milioni al 31 dicembre 2021. Il dato 2022 include 38,4 milioni derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 e  11 milioni di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza e per la regolazione di operazioni di acquisizione con prezzo differito. 

L’incremento della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2021 risente inoltre dell’aumento del capitale circolante netto, principalmente correlato alla decisione di incrementare le scorte a partire dalla seconda metà del 2021, per supportare la crescita della domanda con un adeguato livello di servizio alla rete distributiva.

Nei primi mesi dell’anno lo scenario macroeconomico ha mostrato progressivi segnali di rallentamento a causa del conflitto russo-ucraino, dei rialzi dei prezzi delle materie prime, dell’accelerazione dell’inflazione, dalle criticità delle catene di approvvigionamento, dalla persistenza della pandemia e delle nuove politiche monetarie delle Banche Centrali. 

In questo scenario, il Gruppo è riuscito a limitare gli effetti negativi dovuti all’inflazione attraverso l’attivazione di specifiche politiche commerciali, e ha mantenuto un elevato livello di servizio alla propria clientela attraverso politiche di approvvigionamento preventive. 

Il Gruppo ha infatti realizzato vendite record nel corso del primo semestre, con un andamento particolarmente positivo nel primo trimestre e un’ulteriore crescita, seppur a tassi più contenuti, nel secondo. 

Salvo un ulteriore deterioramento delle condizioni macroeconomiche, il management prevede di raggiungere, a fine esercizio, un livello di vendite superiore rispetto ai valori raggiunti in passato, nonostante il rallentamento atteso nel secondo semestre.  
 
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