Doxee vuole digitalizzare anche l’Europa

Doxee punta all’estero ma non perde di vista l’Italia e, attraverso la spinta ulteriore dei bandi, la società dei servizi informatici punta ad accelerare il suo percorso di crescita. L’azienda di Modena, quotata su Euronext Growth Milan, ha da poco ottenuto diversi finanziamenti tra cui quello proveniente dal bando Simest  per lo sviluppo del commercio elettronico delle Pmi in Paesi esteri, per un finanziamento complessivo di 300mila euro.

"Il bando Simest rientrava nella strategia che stiamo portando avanti. Per noi i bandi rappresentano un’opportunità di finanziamento e ci consentono di accelerare determinati progetti, che altrimenti sarebbero rimasti legati a una tempistica diversa", spiega a websim.it il ceo Sergio Muratori Casali. "Ci permetterà di accelerare nello sviluppo di nuovi canali commerciali dedicati alla distribuzione internazionale delle nostre tecnologie in particolare la linea interactive experience che abilita la creazione di video personalizzati che consentono alle aziende nuove modalità di interazione e di relazione biunivoca con i propri clienti e quindi una maggiore penetrazione sui mercati delle società di media publishing e delle agenzie digitali".

L’azienda, in base agli ultimi dati disponibili, nel primo semestre 2021 ha raggiunto un valore della produzione di 11,6 milioni di euro, in crescita del 19,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il suo ebitda si è attestato nello stesso periodo a 1,5 milioni, in leggera flessione dagli 1,6 milioni dell’anno prima, ed è migliorata la posizione finanziaria complessiva con un debito che si è ridotto da 2,46 a 1,55 milioni.

Doxee poggia la propria offerta principalmente su tre linee di prodotti interoperabili e abilitate dalla dalla tecnologia proprietaria Doxee Platform: la document experience relativa alla produzione, distribuzione multicanale e archiviazione dei documenti; la paperless experience con prodotti per la fatturazione elettronica, la firma eletronica e l’archiviazione digitale a norma e, infine, l’interactive experience, con i prodotti Doxee Pvideo e Doxee Pweb, collegata alla costruzione di relazioni digitali interattive per gestire e migliorare i diversi momenti del customer journey.

"Tutte e tre le nostre linee hanno tassi di crescita positivi", continua Muratori Casali. "Al momento l’area della document experience è quella che contribuisce per un 55-60% del nostro fatturato, mentre la parte rimanente è riferita alla paperless experience, trainata da un settore altamente regolamentato, e interactive experience. In particolare, quest’ultima riteniamo sia quella che potenzialmente può avere la maggiore espansione, tenendo presente che tutte le nostre tre linee di prodotto sono i collegate tra loro e ci permettono di mettere a punto molte  attività di upselling".

L’azienda ha da sempre il proprio focus nel mercato enterprise, per esempio nel campo delle utilities. Su questo fronte è recente la notizia della collaborazione con il gruppo Acea, multiutility attiva nei settori dell'acqua, dell'energia e dell'ambiente, per la trasformazione digitale della comunicazione B2C, in particolare nell'adozione della bolletta digitale.

"Uno dei nostri punti forti è che il 70% dei ricavi è ricorrente, questo grazie anche alla nostra capacità di gestire processi mission-critical per i clienti, come la fatturazione elettronica o l’interno customer journey dalla fase iniziale di onboarding fino al sollecito dei pagamenti e al rinnovo. Quando firmiamo un contratto, infatti, noi diventiamo parte integrante della supply chain dei nostri clienti per la durata di diversi anni. La volontà di diversificare il nostro core business della document experience, poi, ci ha permesso di seguire il trend della digitalizzazione in atto supportando le aziende nel loro percorso di digitalizzazione della comunicazione verso il cliente finale".

Su questi presupposti Doxee, al momento principalmente radicata in Italia, vuole esportare il suo modello anche all’estero, magari sfruttando le opportunità offerte dai fondi europei che puntano molto sulla digitalizzazione dei processi. "L’espansione all’estero ci interessa, in particolare riferita alla Spagna e all’area Dach, ovvero i paesi di lingua tedesca come Germania, Austria e Svizzera tedesca. La nostra intenzione è svilupparci in questi paesi attraverso un piano di acquisizioni, finalizzato a consolidare la nostra crescita in Paesi dove il processo di adozione della fatturazione elettronica è ancora in una fase di sviluppo iniziale . Per quanto riguarda l’area Dach, i dialoghi si stanno facendo più fitti. Mentre per la Spagna siamo già partiti e, per il 2022, vogliamo concretizzare con le aziende target su cui stiamo lavorando".

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