Countdown per la maxi cedola del 10%

Maxi premio del 10% in arrivo per il certificato di Goldman Sachs ISIN JE00BLS3C234 su basket composto da Nio, Tesla e Xpeng. Oggi 7 ottobre 2021, infatti, è l’ultimo giorno per comprare il certificato ed avere diritto al pagamento del primo dei due maxi premi che questo prodotto promette agli investitori. 

Il certificato investe sull’e-mobility, uno dei megatrend più interessanti del momento, come ci spiega l’IEA (International Energy Agency) che ha recentemente pubblicato il Global EV Outlook 2021, sicuramente uno dei report annuali più importanti per il settore (per chi fosse interessato al report completo clicca qui). Partiamo dal 2020. Secondo lo studio, in strada lo scorso anno c’erano circa 10 milioni di veicoli elettrici. Più importante, le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate del 41% nel 2020, nonostante la pandemia e dunque in un contesto in cui le vendite globali di auto sono scese del 16%. Nota positiva per l’Europa, circa 3 milioni di auto elettriche sono state vendute a livello globale (un 4,6% delle vendite), e l'Europa ha superato la Cina come il più grande mercato mondiale di veicoli elettrici (EV) per la prima volta. Curiosità, anche le registrazioni di autobus e camion elettrici si sono espanse nei principali mercati, raggiungendo stock globali rispettivamente di 600.000 e 31.000 vetture. 

Quali sono le ragioni della crescita del 2020? Principalmente tre e con molta probabilità saranno anche i catalyst per i prossimi anni: quadri normativi di sostegno al settore per la riduzione delle emissioni di CO2; ulteriori incentivi per salvaguardare le vendite di veicoli elettrici dalla crisi economica (alcuni paesi europei hanno aumentato gli incentivi all'acquisto, mentre la Cina ha ritardato l'eliminazione graduale del suo schema di sovvenzioni); il numero di modelli EV si è ampliato e il costo delle batterie ha continuato a diminuire. 

Quanto detto sembra trovare conferma anche nei dati delle immatricolazioni delle tre società che compongono il basket, l’americana e leader indiscussa del settore Tesla e le due cinesi di riferimento, Nio e Xpeng. Tutte hanno riportato numeri fortissimi nel terzo trimestre di quest’anno. Da record le consegne della società guidata da Elon Musk nel terzo quarter. Tesla ha prodotto circa 238.000 veicoli e consegnato oltre 240.000 veicoli. Tali numeri indicano che le vendite del gruppo sono cresciute del 20% dal secondo trimestre e del 73% a/a. In aumento anche i livelli di produzione: nel terzo trimestre, dalle linee di montaggio Tesla sono usciti 237.823 veicoli elettrici, altro record storico. Bene ha fatto anche Nio, la quale ha consegnato 24.439 veicoli nel terzo trimestre del 2021, con un aumento del 100% rispetto all'anno precedente, superando il limite superiore della guidance trimestrale. Al 30 settembre 2021, le consegne cumulative di ES8, ES6 ed EC6 hanno raggiunto 142.036 veicoli. Anche Xpeng sfoggia numeri da record sia a settembre (10.412 veicoli consegnati, +199% a/a) sia nel trimestre (25.666 veicoli consegnati, 199% a/a).

E per i prossimi anni? Nello scenario base analizzato dall’IEA, lo stock globale di veicoli elettrici (esclusi i veicoli a due/tre ruote) si espanderà a quasi 145 milioni di veicoli entro il 2030, un tasso di crescita medio annuo di quasi il 30% (confermati dunque i numeri del report del 2020). In questo scenario, i veicoli elettrici rappresenteranno circa il 7% della flotta di veicoli stradali entro il 2030. Le vendite di veicoli elettrici raggiungeranno quasi 15 milioni nel 2025 e oltre 25 milioni di veicoli nel 2030, rappresentando rispettivamente il 10% e il 15% di tutte le vendite di veicoli stradali. Nello scenario di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Scenario) i numeri sono anche migliori come si vede dal grafico.

Certo, viene da chiedersi, se le prospettive sono così positive, perché i titoli permangono in una fase di debolezza? Possiamo dire che si sono sommate due dinamiche. La prima, che ha portato al forte storno di inizio 2021, era più legato alla fase di forte crescita precedente (2020) di tutto ciò che appartiene al mondo della clean energy. Si guardi per esempio uno degli indici di riferimento, l’S&P Global Clean Energy che nel 2020, da marzo a dicembre ha realizzato il 312% per poi stornare fisiologicamente, cedendo il 38% sui minimi di maggio. 

 

Da qui l’indice è entrato in una fase laterale con estremi ben delineati tra la resistenza a 1.516 e il supoorto a 1.313 dollari. Questi i livelli da monitorare che decreteranno gli sviluppi futuri per il settore o al rialzo o al ribasso. La tecnologia cinese però ha subito un altro contraccolpo legato alla nuova regolamentazione del Governo, al caso Evergrande e alla crisi energetica che mette a rischio la crescita del Paese. Tutti elementi che ovviamente pesano soprattutto su Nio e Xpeng. Si capisce allora perché Tesla, che pure ha avviato una gigafactory in Cina, ha recuperato terreno negli ultimi mesi, mentre per ragioni prettamente autoctone le case automobilistiche del dragone permangono deboli. 

E proprio in funzione di quanto detto che riteniamo valida alternativa a ETF sul setttore o stock picking sui titoli, l’investimento sul comparto delle auto elettriche tramite certificato d’investimento, visto anche le caratteristiche del prodotto che andremo ora ad analizzare. Il certificato di Goldman infatti a fronte di premi ghiotti, propone barriere al 50% sia per i premi che a scadenza (luglio 2025) per la restituzione del capitale.

Certificato Phoenix di Goldman Sachs: pronto lo stacco della maxi cedola del 10%

Il certificato Quanto Autocallable Barrier Phoenix Certificate (ISIN JE00BLS3C234) su Tesla, Nio e Xpeng vanta ben due maxicedole del 10% sul valore nominale (1000 euro a certificato) pagabili già quest’anno (la prima ad ottobre) e la seconda a dicembre, a condizione che i tre titoli siano al di sopra dei rispettivi livelli di barriera alla data di osservazione che, per questo certificato, è al 50% dello strike. Soddisfatta dunque la condizione per il pagamento del primo dei due maxi premi. Dopo il pagamento della seconda maxi cedola (10% del valore nominale), il certificato pagherà premi condizionati trimestrali di 25 euro (2,5% del valore nominale). Il tutto con l’effetto memoria, il quale permette di recuperare eventuali premi non pagati in precedenti date di valutazione (comprese le maxi cedole). Inoltre, il certificato vanta anche la possibilità di rimborso anticipato a partire da luglio del 2022 se tutti e tre i sottostanti si troveranno nella data di osservazione al di sopra o sul livello strike. Facciamo allora un po’ di calcoli. Ai prezzi attuali (circa 997 euro) questo prodotto evidenzia un rendimento medio annuo del 12,4% e un rendimento del 25,3% a luglio 2022, in caso di rimborso anticipato: una performance di tutto rispetto.

A scadenza (14 luglio 2025) il certificato pagherà il valore nominale del certificato più l’ultima cedola più le cedole eventualmente non pagate precedentemente se tutti e tre i sottostanti si troveranno al di sopra o sul livello barriera. In caso contrario, dunque se anche solo uno dei titoli sarà al di sotto della barriera, il certificato paga un importo commisurato alla peggiore performance tra i titoli del basket (rispetto allo strike), con conseguente perdita sul capitale investito.

Ricordiamo infine che i maxi cedola sono degli ottimi strumenti per l’ottimizzazione fiscale del portafoglio. Infatti, ben si prestano a tutti coloro che hanno la necessità di compensare eventuali minusvalenze. Il prodotto infatti promette due maxi premi per un totale del 20% già entro fine anno, che rappresentando per il fisco redditi diversi, e in quanto tali possono essere utilizzati per la compensazione di minusvalenze presenti nello zainetto fiscale.

 

Disclaimer

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 7 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza – nemmeno generica – o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

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