CIRCLE - Porti: aumentano gli investimenti per la digitalizzazione, a Seadronix 5,8 milioni

Circle è una PMI innovativa attiva nella digitalizzazione del settore portuale. 

La digitalizzazione rivoluziona i porti. Ne parla stamattina Il Sole 24 Ore. E gli investimenti nel settore si fanno sempre più cospicui. Seadronix, una startup Sudcoreana nata sette anni fa, ha appena chiuso un round da 5,8 milioni di dollari. La società sfrutta una piattaforma di intelligenza artificiale per aumentare il livello di sicurezza durante la movimentazione delle navi. Con particolari sensori viene inoltre garantita "la protezione ambientale dei mari", afferma l'a.d. della società in un'intervista. 

Oggi, i porti accolgono circa 12 miliardi di tonnellate di merci, il 90% dei volumi internazionali e, pur essendo hub fisici, sfruttano sempre di più la potenza della tecnologia. Soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca. Basta infatti anche un piccolo problema per creare un allarme di potata internazionale.

L’articolo ricorda ciò che è accaduto un anno e mezzo fa in piena crisi pandemia, quando una nave porta container è rimasta incagliata nel Canale di Suez a causa dei forti venti. L’ingorgo di 400 navi ha rischiato di mettere seriamente a repentaglio l’economia mondiale.  

Anche in questi casi la tecnologia più venire in aiuto, anticipando, con i dati, il congestionamento di traffico e altre informazioni di rilievo. 

A questo proposito, sono illuminati le parole di Antonella Scardino, segretario generale del Mar Adriatico Settentrionale: "Gli hub portuali sono sempre più il concentrato di tecnologie e competenze per essere pronti a fronteggiare le esigenze di efficienza e tracciabilità della movimentazione logistica delle merci, di competitività sui tempi e costi, di efficienza dei collegamenti intermodali, di sicurezza e spinta alla sostenibilità ambientale ed energetica".  

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