CERTIFICATE: cambio di cavallo per stare sul petrolio

Comunicazione di marketing

Il petrolio sta correggendo all’ingiù, ma resta sui massimi di lungo periodo, a seguito della forte domanda e del calo delle scorte.
Il calo di ieri è da mettere in relazione all’incremento delle scorte strategiche degli Stati Uniti, alle indiscrezioni sulla ripresa dei negoziati tra Iran e Stati Uniti ed alla riunione dell’Opec+ che inizia oggi a Vienna.

Entro la fine di novembre Teheran ed Washington dovrebbe tornare a parlarsi.

Attualmente l’Iran produce circa 2 milioni di barili al giorno e se si dovesse sbloccare l’attuale accordo la produzione potrebbe toccare i 4/5 milioni al giorno. Quindi significa riportare sul mercato un produttore rilevante in grado di mitigare un po' il prezzo del petrolio.

Oggi, 4 novembre, è atteso il meeting Opec+. Secondo indiscrezioni il gruppo procederà con un aumento di 400.000 barili/giorno della quota di produzione a dicembre, in linea con la tabella di marcia concordata a luglio. Non sarebbero previsti quindi incrementi della quantità superiori al piano, nonostante i molteplici solleciti avanzati dal presidente americano Biden per far aumentare l’offerta da parte dell’Opec+. Nel breve comunque le decisioni dell’Opec+ possono sicuramente influenzare le quotazioni del petrolio.

Da inizio anno il greggio Wti del Texas segna un rialzo del +72%, superiore a quella del Brent pari al +63%.

Il rally degli ultimi mesi è stato innescato dalla crescente crisi energetica, con il carbone e il gas carissimi e difficili da reperire. Per scongiurare blackout e blocchi produttivi, le economie di Europa ed Asia passano ai prodotti petroliferi e accelerano la richiesta di greggio.

L’offerta sul mercato attualmente non compensa la forte domanda di petrolio. Molti analisti citano il fenomeno “backwardation”, che tradotta in parole semplici è la fase di mercato in cui risulta più costoso l’acquisto immediato delle commodities rispetto all’acquisto futuro.

Un fenomeno che stiamo effettivamente vivendo, come mostra il grafico, perché il mercato delle commodities è sotto pressione sul fronte della domanda.

La questione che in tanti però ora si pongono è: qual è il futuro del petrolio e dei titoli petroliferi? Cerchiamo di rispondere proponendo anche una strategia che permette all’investitore di continuare ad estrarre valore dal settore parandosi da eventuali correzioni.

Analisi del contesto macroeconomico
Cosa sta succedendo sui mercati e come dobbiamo interpretare la situazione attuale? Intermonte ha più volte detto che l’inflazione crescente potrebbe intaccare la crescita economica. Il rischio infatti è di essere già in una slowflation con la probabilità che questa si trasformi in una vera e propria stagflazione. Scenario che per l’economia reale e il mondo petrolifero avrebbe ripercussioni importanti. Possiamo articolare il quadro attuale suddividendolo in tre tempi:

In prima battuta la fase caratterizzata dallo shock dell’offerta, in cui si registra un forte rialzo dei prezzi ma le aziende riescono ancora a riversarli sui consumatori finali, senza influenzare i propri margini. Di fatto, quello che stiamo vedendo con l’attuale stagione delle trimestrali.

La seconda fase è rappresentata dal rallentamento della crescita, dove le aziende iniziano ad accusare cali di fatturato e di margini perché incapaci di produrre per quanto è forte la domanda.

La terza e ultima fase è caratterizzata dallo shock della domanda spinta dalla perdita di potere d’acquisto: la domanda arretra sotto i colpi dei prezzi elevati.

In quale fase possiamo collocarci oggi? Probabilmente tra la prima e l’inizio della seconda, quindi è presumibile il rallentamento della domanda di petrolio che potrebbe far rientrare il livello dei prezzi a pronti e riportare il quadro economico ad una situazione più normale.

Una strategia di equity substitution con i certificati d’investimento

Ci troviamo dunque di fronte ad un contesto piuttosto incerto per il petrolio, dopo un rialzo monstre. Chi ha già ottenuto importanti guadagni sul comparto potrebbe pensare di sfruttare le caratteristiche dei certificati d’investimento per sviluppare una strategia di equity substitution. La strategia consiste nel portare a casa i guadagni sul settore, aprendo una posizione con i certificati. In questo modo, si rimane esposti al comparto petrolifero ma con maggiori asimmetrie dei rendimenti e quindi un miglior rapporto Risk/Reward. Infatti, questi prodotti pagano premi periodici e, entro certi limiti, permettono oscillazioni anche importanti dei titoli proteggendo il capitale investito.

Un certificato d’investimento che ben si presta a questa strategia è quello di nuova emissione Vontobel. Il prodotto ISIN DE000VX2D9E0 punta su quattro società petrolifere: ConocoPhillips, Repsol, Tenaris e TotalEnergies, ed è stato collocato sul mercato il 19 ottobre al valore nominale di 100 euro.

Il basket del certificato si rivela essere anche conservativo, infatti la matrice di correlazione presenta valori superiori a 0,65. Questo significa che è poco probabile che i quattro titoli del paniere possano prendere strade differenti inficiando il payoff del certificato a scadenza.

Anche i fondamentali delle quattro società sono solidi, come si evince dal consensus su Bloomberg e come vi riportiamo nella tabella sotto (aggiornata 01 novembre 2021).

Concentriamoci ora sul certificato d’investimento e sulle sue caratteristiche principali.

Premi bimestrali condizionati con effetto memoria

Il prodotto prevede lo stacco di premi bimestrali di importo pari a euro 1,52eu (il primo con data di osservazione il 16 dicembre 2021), a condizione che nelle date di osservazione tutti i sottostanti non scendono oltre il livello barriera fissata al 70% dallo strike. Se un solo titolo sottostante dovesse perdere oltre il 30%, il premio non verrà pagato ma verrà memorizzato (effetto memoria). Cosa significa?

Se in successive date di valutazione i titoli quoteranno a valori uguali o maggiori della barriera, oltre a ricevere il premio del periodo si prenderanno anche tutti quelli non pagati precedentemente. I premi potrebbero offrire all’investitore un rendimento per anno del 9,12%, al lordo delle imposte.

Scadenza anticipata

Qualora, in uno dei giorni di osservazione dei premi bimestrali, i prezzi di chiusura ufficiali di tutti i sottostanti fossero pari o superiori ai rispettivi livelli di strike, il prodotto potrebbe giungere immediatamente a scadenza.

Rimborso a scadenza

Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scade alla data naturale fissata il 16 ottobre 2023. La barriera per il rimborso a scadenza, a differenza del livello barriera fissato per l'incasso dei premi bimestrali, è pari al 60% dello strike quindi più profonda e favorevole rispetto alla barriera dei premi.

Alla data di osservazione finale si possono verificare due scenari:

  • se i prezzi di chiusura di tutti i sottostanti sono uguali o al di sopra del livello barriera, l’investitore riceve il rimborso dato dalla somma del nominale di importo pari a 100 euro, il premio bimestrale in corso e quelli eventualmente mai distribuiti;
  • se uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore subisce una perdita. La perdita corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante. Se anche solo uno dei sottostanti dovesse andare a zero, il valore del certificate si azzererebbe.

Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate del certificato.

Dal momento dell’emissione del certificato, tutti i sottostanti si trovano ancora sul livello dello strike e il prezzo del certificato quota leggermente sotto la pari (98eu). L'investitore può acquistare questo certificato ad un prezzo conveniente e se i sottostanti si dovessero mantenere fino alla scadenza sopra il livello barriera potrebbe incassare un rendimento annuo potenziale pari al 9,98%, al lordo delle imposte.

Disclaimer

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza – nemmeno generica – o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

Comunicazione di marketing




Leggi gli articoli della categoria
Certificati
Clicca qui