Casta Diva torna in scena con un ruolo da protagonista

Per Casta Diva Group la maxi acquisizione di Genius Progetti, annunciata a metà mese, è solo l’inizio di un percorso di crescita che nel giro di pochi anni cambierà non solo le sue dimensioni ma anche il mercato di riferimento italiano dell’organizzazione di eventi per le aziende, ora polverizzato in una miriade di soggetti che per la maggior parte sono privi della solidità e delle risorse necessarie alla ripartenza dopo il brutale stop alle attività provocato dalla pandemia. 

"Siamo diversificati, siamo internazionali e abbiamo le risorse per diventare nel medio lungo termine un campione nazionale", dice a Websim il presidente e ad Andrea De Micheli. La società, attiva nella comunicazione per la produzione di spot, programmi tv, grandi eventi e concerti, ha iniziato con Genius il percorso di crescita che potrebbe portarla nel giro di pochi anni a un giro d’affari superiore rispetto a quanto la società ipotizzava nel vecchio piano al 2023 (circa 50 milioni di euro con 4,7 milioni di euro di Ebitda). Il primo passo del nuovo corso della società con sede a Milano è stato a Modena, area di riferimento per le attività di Genius Progetti: l’azienda attiva dal 1994 nell’organizzazione di eventi, infatti, è da anni il soggetto di riferimento, tra gli altri, di una nota casa automobilistica di lusso per gli eventi di promozione delle nuove autovetture. Casta Diva valuta 5,8 milioni di euro un soggetto da 22 milioni di euro di giro d’affari e 3,1 milioni di euro di Ebitda. 

Altre novità di portata simile sono in arrivo, spiega però De Micheli: "Siamo in trattativa, in alcuni casi avanzata, con cinque-sei soggetti interessati a far parte del nostro gruppo. Molti colleghi del nostro mercato, in quest’ultimo anno, hanno cambiato atteggiamento e si sono aperti alla possibilità di portare avanti il loro progetto anche all’interno di un soggetto più grande". Per molte aziende del settore eventi, la pandemia è stata una carneficina. De Micheli, con un’importante carriera di imprenditore nel mondo della pubblicità, racconta che mediamente il calo del fatturato è stato del 70%. "A noi, che non dipendiamo solo dagli eventi in presenza, è andata un po’ meglio con un -50%". La batosta ha messo fuori mercato gli operatori più fragili e sta spingendo alcuni imprenditori ad abbracciare la via del progetto federativo di Casta Diva. "Possiamo dire che Casta Diva sia un soggetto autorevole nel nostro settore. Tutti sanno che abbiamo lavorato da anni con decine e decine di top brand. Le nostre produzioni di spot, programmi tv, o film vincono premi importanti e oggi, attraverso il Blue Note di Milano, rappresentiamo un quarto del movimento del Jazz italiano a livello di giro d’affari", aggiunge De Micheli.

Il direttore finanziario Guido Palladini spiega che l’azienda si è attrezzata per sostenere una crescita organica importante e la campagna acquisti iniziata anni fa, oggi continua con Genius Progetti. I dettagli finanziari saranno presentati a inizio primavera nel nuovo piano industriale. Tutte le opzioni finanziarie sono prese in considerazione: dall’emissione di prestiti obbligazionari, all’aumento di capitale, al pagamento anche tramite azioni proprie. "Grazie all’adozione del voto plurimo già deliberato abbiamo la possibilità di finanziare la crescita anche utilizzando azioni proprie: ci sono fino a circa 35 milioni di diritti di voto da mettere in campo per portare ad effetto il nostro piano d’impresa". Oggi il socio di controllo è la holding Reload con il 52,14%.

In Borsa, Casta Diva Group è ai minimi termini, solo di poco sopra i minimi storici toccati due anni fa a 0,31 euro. La capitalizzazione è quasi sette milioni di euro. Il titolo era arrivato tra 2015 e 2016 ben oltre quota tre euro, con la metà delle azioni emesse oggi.

 

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