BANCO BPM - Potrebbe cavarsela da sola o concedersi ad Unicredit

A due giorni dal doppio annuncio del piano industriale della trimestrale, sia i fondamentali che il quadro grafico di Banco BPM concordano su un punto rilevante: a questi prezzi le prospettive di investimento sono buone. Il titolo tratta a 2,74 euro, dopo aver toccato un massimo di periodo di 3,09 euro: da inizio anno il guadagno supera il 50%, contro il +38% dell'indice Stoxx delle banche europee.

La correzione della scorsa settimana, provocata dall’introduzione di un tetto ai benefici derivanti da un’eventuale aggregazione, non cambia la storia, anzi, per l’analista di Websim, Enrico Nicoloso, la fase di relativa debolezza dei giorni scorsi è un’occasione d’acquisto in vista di quel che la banca dirà sul suo futuro.

Il piano strategico dovrebbe essere l’occasione per mostrare alla comunità finanziaria che la società può stare in piedi anche da sola, ma non solo: i fondamentali sono tornati ad essere solidi e permettono al ceo Giuseppe Castagna di portare avanti il progetto di costituzione del terzo polo bancario nazionale. 

Intermonte si aspetta che a fine piano il risultato netto arrivi a 725 milioni di euro, sette volte più alto di quello del 2020 ed il 70% sopra i circa 420 milioni di euro attesi dal consensus per l’anno in corso. Ma se le autorità di sorveglianza dovessero decidere che l’emergenza sanitaria è terminata, che per le banche non c’è più bisogno di mettere da parte le risorse da destinare al Single Resolution Fund, ci sarebbero da aggiungere oltre cinquanta milioni di euro, la cifra che la banca ha accantonato l’anno scorso. 

L’aumento dell’utile, destinato su base proforma ad arrivare quindi a 780 milioni di euro nel 2024, dovrebbe essere guidato principalmente dalle commissioni, viste in crescita di circa il 5% l’anno di media nel vecchio piano, presentato in un momento sfortunatissimo (marzo 2020) e poi rivisto per cause di forza maggiore. Il nuovo piano non dovrebbe discostarsi di molto dalle vecchie previsioni.

Dall’attività tradizionale bancaria (margine d’interesse) non c’è da aspettarsi praticamente niente, mentre il costo del rischio, l’indicatore espresso dal rapporto tra accantonamenti ed impieghi, dovrebbe scendere. E' verso che nei prossimi mesi, in concomitanza con il termine delle moratorie, i crediti in sofferenza dovrebbero salire, ma il bilancio, per effetto delle pulizie degli anni scorsi, è in grado di sopportare il peggioramento del trend.

La banca dovrebbe mantenersi solida, con un Common Equity Tier 1 visto in costante miglioramento dai livelli attuali, il tasso di esposizione ai Non Performing Loans è destinato ad attestarsi intorno al 5%.  

Banco BPM potrebbe annunciare anche una nuova iniziativa nel bancassurance: il doppio riacquisto delle quote di minoranza delle due joint venture con Covea e Cattolica, i partner assicurativi. L’esborso eroderebbe di poco i coefficienti patrimoniali (circa 15 punti base in meno), ma potendo sfruttare le scappatoie offerte dal meccanismo del Danish Compromise, i benefici in termini di aumento dell’utile sarebbero notevoli nel giro di tre anni.

Fin qui, quel che la banca può fare da sola. Ma l’indipendenza potrebbe durare ancora poco, visto che Unicredit, dopo aver rinunciato a Monte Paschi, ha bisogno di rafforzarsi in Lombardia, per poter reggere il confronto con Intesa San Paolo. Banca BPM, con la sua presenza capillare nelle aree economiche più ricche e dinamiche d’Italia, è la preda perfetta

L’analista che firma la nota, Christian Carrese, ipotizza che Unicredit possa arrivare ad offrire 3,80 euro per azione, una cifra basata sui fondamentali del 2022, il primo anno normale, dopo la catastrofe sanitaria. 3,80 euro vuol dire prendersi Banco BPM alla metà di quel che esprime il suo patrimonio tangibile. 

Intermonte conferma il target price a 3,50 euro, la raccomandazione resta Outperform.

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